Glossario

L'Accordo di Parigi è un trattato internazionale adottato nel 2015 durante la 21ª Conferenza delle Parti (COP21) dell'ONU sul cambiamento climatico. L'obiettivo principale dell'accordo è limitare l'aumento della temperatura globale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, puntando a limitare il riscaldamento a 1,5°C. È uno dei maggiori impegni globali per combattere il cambiamento climatico e promuovere la riduzione delle emissioni di gas serra.

L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un piano d'azione globale adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, che mira a promuovere la pace, la prosperità e la sostenibilità ambientale a livello globale. L'Agenda include 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) o Sustainable Development Goals (SDGs), che affrontano le principali sfide globali come la povertà, la fame, la disuguaglianza, il cambiamento climatico, la degradata ambientale e l'accesso alle risorse, con un orizzonte temporale fissato al 2030.

Valutazione dell’impatto ambientale di un prodotto o servizio durante tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento.

L'anidride carbonica equivalente (CO₂ eq) è un'unità di misura utilizzata per esprimere l'impatto di diversi gas a effetto serra (GHG) in termini di quantità di anidride carbonica con lo stesso potenziale di riscaldamento globale. Questo metodo consente di confrontare e sommare le emissioni di vari gas serra, come metano e protossido di azoto, rispetto all'anidride carbonica.

L'approvvigionamento sostenibile si riferisce all'acquisto di beni e servizi in modo da minimizzare l'impatto ambientale, promuovendo pratiche etiche e responsabili lungo l'intera catena di fornitura. L'approvvigionamento sostenibile considera anche criteri sociali ed economici, assicurando che le risorse siano utilizzate in modo efficiente e che i fornitori rispettino standard di sostenibilità e diritti umani.

L'assorbimento di CO₂, noto anche come rimozione del carbonio o carbon removal, è il processo attraverso il quale l'anidride carbonica viene rimossa dall'atmosfera e immagazzinata in modo sicuro. Questo può avvenire naturalmente, attraverso foreste e oceani, oppure con tecnologie artificiali come la cattura e lo stoccaggio del carbonio. L'assorbimento di CO₂ è considerato una strategia cruciale per mitigare il cambiamento climatico.

Le B Corp  (Benefit Corporation) sono aziende certificate che rispettano rigorosi standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità. Queste imprese bilanciano il profitto con lo scopo, impegnandosi a generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. La certificazione viene rilasciata da B Lab, un'organizzazione no-profit, e rappresenta un riconoscimento per le aziende che integrano obiettivi di sostenibilità e responsabilità nel loro modello di business.

"Best in class" è un termine utilizzato nel contesto della sostenibilità e degli investimenti ESG per indicare le aziende che eccellono nelle loro pratiche ambientali, sociali e di governance rispetto ai concorrenti dello stesso settore. Queste imprese si distinguono per l'adozione di standard elevati di sostenibilità, superando i requisiti normativi e adottando pratiche innovative e responsabili. Gli investitori che seguono l'approccio "best in class" selezionano le aziende leader in termini di performance ESG, indipendentemente dal settore di appartenenza.

Il biocarburante è un combustibile prodotto da biomassa, come piante o rifiuti organici, ed è una fonte energetica rinnovabile. Viene utilizzato principalmente nei trasporti come alternativa ai combustibili fossili, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale.

La varietà di vita sulla Terra, comprese tutte le specie animali, vegetali e microorganismi, e gli ecosistemi di cui fanno parte.

La bioenergia è l'energia prodotta dalla biomassa, ovvero materiali organici come legno, scarti agricoli e rifiuti biologici. È una fonte di energia rinnovabile che può essere utilizzata per produrre elettricità, calore e combustibili, contribuendo a ridurre l'uso di combustibili fossili e le emissioni di gas serra.

La biomassa, secondo la direttiva sull'energia rinnovabile dell'Unione europea, comprende la parte biodegradabile di prodotti, rifiuti e residui provenienti da agricoltura, silvicoltura e industrie correlate, ed è una risorsa rinnovabile. A differenza dei combustibili fossili, la biomassa ha un equilibrio di carbonio neutro, poiché la CO₂ rilasciata durante la combustione è la stessa assorbita durante la crescita delle piante. La bioenergia derivata dalla biomassa può essere solida (legno e paglia), liquida (oli vegetali) o gassosa (biogas). Queste forme di biomassa possono essere utilizzate per produrre elettricità, calore, combustibile per veicoli e possono essere immesse nella rete del gas naturale.

La blue economy promuove uno sviluppo economico sostenibile che sfrutta in modo responsabile le risorse marine e costiere. Questo modello economico si concentra sull'uso equilibrato degli oceani e dei mari per attività come la pesca, l'energia marina, il turismo e il trasporto, assicurando al contempo la conservazione della biodiversità e la protezione degli ecosistemi marini. La blue economy mira a coniugare crescita economica e sostenibilità ambientale, con l'obiettivo di creare nuove opportunità economiche e posti di lavoro, riducendo al minimo l'impatto ambientale.

Il cambiamento climatico si riferisce a variazioni a lungo termine dei modelli climatici della Terra, spesso causate dalle attività umane come l'uso di combustibili fossili, che aumentano la concentrazione di gas serra nell'atmosfera.

Il carbon budget rappresenta la quantità massima di gas serra che può essere emessa nell'atmosfera per mantenere l'aumento della temperatura globale sotto una determinata soglia, come stabilito dall'Accordo di Parigi.

La cattura del carbonio è una tecnologia che consente di catturare e immagazzinare il CO₂ proveniente da impianti industriali o fonti naturali, impedendo che venga rilasciata nell'atmosfera.

La carbon footprint (impronta di carbonio) misura la quantità totale di emissioni di gas serra, espresse in CO₂ equivalente, generate da un'attività, un prodotto o un'organizzazione. È un indicatore chiave per valutare l'impatto ambientale e identificare aree in cui ridurre le emissioni.

Essere carbon neutral significa bilanciare le emissioni di CO₂ con attività che rimuovono una quantità equivalente di anidride carbonica dall'atmosfera, come la riforestazione o il carbon offsetting.

Il carbon offsetting è la compensazione delle proprie emissioni di CO₂ finanziando progetti ambientali che riducono o assorbono gas serra, come la piantumazione di alberi o lo sviluppo di energie rinnovabili.

Il carbon trading è un sistema di scambio di emissioni che consente a Paesi o aziende di acquistare o vendere "quote di emissione", permettendo di rispettare i limiti imposti sulle emissioni di gas serra.

Il ciclo del carbonio è il processo attraverso il quale il carbonio viene trasferito tra l'atmosfera, gli oceani, le piante, il suolo e gli organismi viventi, mantenendo un equilibrio essenziale per la vita sulla Terra.

Un modello economico in cui i materiali vengono riutilizzati, riciclati o rigenerati per minimizzare lo spreco e l’uso di risorse.

La climate action si riferisce a tutte le azioni e iniziative intraprese per mitigare e adattarsi al cambiamento climatico, come la riduzione delle emissioni di gas serra e l'adozione di energie rinnovabili.

Essere climate neutral significa non avere alcun impatto netto sul clima, bilanciando le emissioni di tutti i gas serra e non solo della CO₂, attraverso riduzioni e compensazioni.

La CO₂ o anidride carbonica è un gas inodore e incolore presente naturalmente nell'atmosfera. È uno dei principali gas serra, emesso sia da processi naturali che dalle attività umane, come la combustione di combustibili fossili.

I combustibili fossili sono risorse energetiche come carbone, petrolio e gas naturale, formatesi nel corso di milioni di anni dalla decomposizione di organismi viventi. Quando vengono bruciati, rilasciano energia, ma anche grandi quantità di anidride carbonica e altri gas serra, contribuendo al cambiamento climatico.

La compensazione delle emissioni si riferisce all’atto di bilanciare le proprie emissioni di gas serra finanziando progetti che riducono o assorbono CO₂, come la riforestazione o lo sviluppo di tecnologie di energia rinnovabile, con l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica o carbonica.

Un credito di carbonio è un certificato che autorizza il suo titolare a emettere una tonnellata di anidride carbonica o un equivalente di altri gas serra. Se un'azienda supera il limite di emissioni, deve acquistare ulteriori crediti o pagare una sanzione. I crediti non utilizzati possono essere venduti, incentivando le aziende a ridurre le proprie emissioni. L'obiettivo è diminuire progressivamente il numero totale di crediti disponibili, contribuendo così alla riduzione globale delle emissioni di gas serra.

Il processo di riduzione delle emissioni di carbonio prodotte dalle attività umane, come la produzione di energia o l’industria.

La deforestazione è la rimozione permanente o la distruzione di aree forestali, generalmente per fare spazio a terreni agricoli, pascoli, o sviluppi urbani. Questo fenomeno contribuisce al cambiamento climatico, poiché riduce la capacità delle foreste di assorbire anidride carbonica, e provoca la perdita di biodiversità e la degradazione degli ecosistemi.

La desertificazione è il processo di degrado del suolo in aree aride, semi-aride e sub-umide, causato principalmente da attività umane come l'agricoltura intensiva, la deforestazione e il sovrasfruttamento delle risorse idriche, nonché dai cambiamenti climatici. Questo fenomeno riduce la fertilità del terreno, portando a una diminuzione della produttività agricola e alla perdita di biodiversità.

La Direct Air Capture (DAC) è una tecnologia che cattura direttamente l'anidride carbonica (CO₂) dall'aria tramite processi chimici. Una volta catturata, la CO₂ può essere immagazzinata sottoterra o utilizzata in vari settori industriali, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra.

La valutazione dei rischi e delle opportunità ambientali, sociali e di governance (ESG) lungo la catena di fornitura di un'azienda.

La digital footprint (impronta digitale) si riferisce alla traccia lasciata dalle attività online di un individuo o organizzazione, inclusi i dati raccolti durante la navigazione web, l'uso dei social media, l'invio di email e l'interazione con piattaforme digitali. Questa impronta può avere implicazioni sia per la privacy che per la sicurezza, e contribuisce anche al consumo di energia e alle emissioni di gas serra associate all'infrastruttura digitale.

L'Earth Overshoot Day, o Giorno del Sovrasfruttamento della Terra, è la data in cui l'umanità ha consumato tutte le risorse naturali che il pianeta è in grado di rigenerare nell'arco di un anno. Dopo questa data, l'uomo inizia a utilizzare risorse che la Terra non può rigenerare in tempo, compromettendo la sostenibilità ambientale. Questo giorno viene calcolato ogni anno dal Global Footprint Network  ed è un indicatore importante del nostro impatto ecologico, spingendo governi, aziende e cittadini a riflettere sull'urgenza di ridurre il consumo e promuovere pratiche sostenibili.

L'economia circolare è un modello economico che mira a ridurre gli sprechi e riutilizzare risorse, promuovendo il riciclo, la riparazione e la rigenerazione di prodotti e materiali per prolungarne il ciclo di vita.

Un ecosistema è una comunità di organismi viventi, insieme all'ambiente fisico in cui vivono, che interagiscono tra loro per formare un equilibrio dinamico di scambi di energia e materiali.

L'effetto serra è il processo naturale in cui alcuni gas presenti nell'atmosfera (come la CO₂) trattengono il calore irradiato dalla Terra, mantenendo il pianeta sufficientemente caldo per sostenere la vita.

L'energia rinnovabile proviene da risorse naturali inesauribili o rapidamente rigenerabili, come il sole, il vento, l'acqua e la biomassa, ed è una fonte sostenibile alternativa ai combustibili fossili.

Le emissioni di CO₂ sono il rilascio di anidride carbonica nell'atmosfera, principalmente a causa della combustione di combustibili fossili (come carbone, petrolio e gas naturale) per produrre energia, riscaldare edifici e alimentare veicoli. Queste emissioni derivano anche da processi industriali e dalla deforestazione. La CO₂ è uno dei principali gas serra e contribuisce al riscaldamento globale, provocando cambiamenti climatici che hanno impatti significativi sull’ambiente e sulla società.
Per saperne di più consulta le FAQ relative alle Emissioni CO2.

Lo scope 1 si riferisce alle emissioni dirette di gas serra prodotte dalle attività sotto il controllo diretto di un'azienda. Queste emissioni includono quelle derivanti dalla combustione di combustibili fossili in impianti aziendali, nei veicoli aziendali e in altre attrezzature di proprietà o gestite direttamente. Essendo emissioni dirette, lo scope 1 rappresenta la parte dell’impronta di carbonio di cui l'azienda ha controllo immediato e per cui può implementare misure di riduzione più dirette, come l'efficienza energetica o l'uso di fonti rinnovabili.

Lo scope 2 si riferisce alle emissioni indirette di gas serra derivanti dal consumo di energia acquistata da un'azienda, come elettricità, riscaldamento e raffreddamento. Sebbene l'energia sia prodotta da terze parti, le emissioni associate all'utilizzo ricadono sotto la responsabilità dell'azienda che ne beneficia. Ridurre le emissioni di scope 2 può essere fatto attraverso l'acquisto di energia da fonti rinnovabili o l’implementazione di misure di efficienza energetica.
Lo scope 3 comprende le emissioni indirette di gas serra generate lungo l’intera catena del valore di un'azienda, al di fuori delle sue attività dirette (scope 1) e dell'energia acquistata (scope 2). Lo scope 3 include le emissioni derivanti da attività come la produzione e il trasporto di materiali acquistati, i viaggi di lavoro, l'uso e lo smaltimento dei prodotti venduti e la gestione dei rifiuti. Essendo legato a fornitori e utenti finali, lo scope 3 rappresenta spesso la parte più rilevante dell’impronta di carbonio aziendale ed è fondamentale per una valutazione completa della sostenibilità.

Le emissioni zero indicano una condizione in cui un'attività non rilascia gas serra nell'atmosfera, spesso ottenuta attraverso l’uso di energie rinnovabili o tecnologie a impatto neutro.

Insieme di criteri utilizzati per valutare le performance ambientali, sociali e di governance di un'azienda, diventati fondamentali per le decisioni di investimento.
Per saperne di più consulta le FAQ relative al software ESG.

L'e-waste è il termine usato per indicare i rifiuti elettronici, come vecchi dispositivi tecnologici o apparecchiature elettriche inutilizzabili, che rappresentano una sfida ambientale per il corretto smaltimento e riciclaggio.

Risorse energetiche che si rigenerano naturalmente, come il sole, il vento, l’acqua e le biomasse.

Un sistema di commercio che promuove prezzi giusti per i produttori nei Paesi in via di sviluppo e garantisce condizioni di lavoro etiche.

Il GHG Protocol (Greenhouse Gas Protocol) è un quadro di riferimento internazionale utilizzato per misurare e gestire le emissioni di gas serra (GHG) di aziende e organizzazioni. Fornisce standard per la rendicontazione e la gestione delle emissioni dirette e indirette, aiutando le imprese a sviluppare strategie di riduzione delle emissioni e migliorare la loro sostenibilità.

La green economy è un modello economico che mira a promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile riducendo l'impatto ambientale. Si concentra sull'uso efficiente delle risorse, l'adozione di energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni di carbonio e la creazione di posti di lavoro in settori ecologici.

Pratica in cui un’azienda promuove i propri prodotti o servizi come più ecologici di quanto non siano realmente, ingannando i consumatori.

Standard internazionale utilizzato per redigere rapporti di sostenibilità che riflettono l'impatto ambientale, sociale ed economico di un'azienda.

L'inclusione aziendale si riferisce a politiche e pratiche che promuovono un ambiente di lavoro equo e accogliente, in cui tutte le persone, indipendentemente da genere, etnia, età o abilità, possono partecipare pienamente e contribuire al successo dell'azienda. Favorisce la diversità e valorizza le differenze individuali.

Misura dell’impatto delle attività umane sull’ambiente, che calcola la quantità di risorse naturali consumate e i rifiuti prodotti.

Strategia d’investimento che integra criteri ESG per creare valore economico a lungo termine minimizzando i rischi ambientali e sociali.

Un'impresa sostenibile è un'azienda che adotta pratiche responsabili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Queste imprese si impegnano a ridurre l’impatto ambientale, promuovere il benessere dei dipendenti e delle comunità, e operare in modo trasparente e responsabile. L'obiettivo di un’impresa sostenibile è creare valore a lungo termine per tutti gli stakeholder, integrando i principi di sostenibilità nelle proprie strategie e operazioni.

La ISO (International Organization for Standardization) è un'organizzazione internazionale che sviluppa e pubblica standard globali volontari per garantire qualità, sicurezza ed efficienza in vari settori. Gli standard ISO coprono una vasta gamma di ambiti, tra cui gestione ambientale, sicurezza informatica e sostenibilità.

Il LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema di certificazione internazionale che valuta e riconosce edifici progettati e costruiti secondo criteri di sostenibilità, efficienza energetica e basso impatto ambientale. È uno standard ampiamente utilizzato per promuovere costruzioni eco-friendly.

Economia a Basso Impatto di Carbonio: un’economia che minimizza le emissioni di gas serra attraverso l’uso di tecnologie pulite e fonti energetiche rinnovabili.

Modalità di trasporto che riducono l'impatto ambientale, come l’uso di veicoli elettrici, biciclette e trasporti pubblici a basse emissioni.

Stato in cui le emissioni nette di carbonio di un’azienda o un prodotto sono ridotte a zero, compensando le emissioni prodotte con l’acquisto di crediti di carbonio o progetti di riforestazione.

17 obiettivi fissati dalle Nazioni Unite per affrontare le sfide globali come la povertà, la disuguaglianza, il cambiamento climatico e la protezione dell’ambiente.

Movimento che promuove la riduzione o eliminazione dell'uso della plastica, soprattutto quella monouso, per ridurre l’inquinamento ambientale.

Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale adottato nel 1997 che impegna i Paesi industrializzati a ridurre le loro emissioni di gas serra, stabilendo obiettivi vincolanti per contrastare il cambiamento climatico. È stato il primo trattato globale a riconoscere la necessità di un'azione coordinata per ridurre le emissioni.

La separazione dei rifiuti in base al materiale per facilitarne il riciclaggio e ridurre l’impatto ambientale

Il concetto secondo cui le aziende dovrebbero andare oltre la generazione di profitto, assumendo un ruolo attivo nella promozione del benessere sociale e ambientale.

Un'impresa sostenibile è un'azienda che adotta pratiche responsabili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Queste imprese si impegnano a ridurre l’impatto ambientale, promuovere il benessere dei dipendenti e delle comunità, e operare in modo trasparente e responsabile. L'obiettivo di un’impresa sostenibile è creare valore a lungo termine per tutti gli stakeholder, integrando i principi di sostenibilità nelle proprie strategie e operazioni.

Il riscaldamento globale è l'aumento progressivo della temperatura media terrestre causato principalmente dall'aumento delle emissioni di gas serra nell'atmosfera, come la CO₂, dovuto all'attività umana. Questo fenomeno contribuisce a cambiamenti climatici estremi, scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare.

Lo Scope 3 rappresenta le emissioni indirette di gas serra generate lungo l'intera catena del valore di un'azienda, escludendo le emissioni dirette (scope 1) e quelle legate al consumo energetico (scope 2). Lo scope 3 include tutte le emissioni prodotte da attività che non sono sotto il diretto controllo dell'azienda ma sono influenzate da essa, come la produzione e il trasporto di materie prime, i viaggi di lavoro, l'uso e lo smaltimento dei prodotti venduti. Queste emissioni costituiscono spesso la parte più significativa dell’impronta di carbonio complessiva di un'azienda e sono fondamentali per un monitoraggio completo e accurato dell'impatto ambientale.

Una catena di fornitura che adotta pratiche sostenibili per ridurre l’impatto ambientale e migliorare le condizioni di lavoro lungo tutta la filiera produttiva.

Lo sviluppo sostenibile è un modello di crescita che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri. Integra aspetti economici, sociali e ambientali, promuovendo il benessere umano e la protezione delle risorse naturali a lungo termine.

Il passaggio da un sistema energetico basato su fonti fossili a uno basato su energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni di carbonio.

Ottimizzazione dell'uso delle risorse naturali per ridurre lo spreco e minimizzare l’impatto ambientale.

Un processo di valutazione che analizza l’impatto ambientale di un progetto prima della sua realizzazione, con l'obiettivo di prevenire danni ecologici.

Un movimento che promuove la riduzione al minimo dei rifiuti attraverso il riutilizzo, il riciclaggio e l’uso efficiente delle risorse.